sabato 22 novembre 2008

Immigrazione all'italiana




Tra gli autori di Ragioni Italiane da oggi si aggiunge Marco Galice e questo è motivo d'orgoglio. Attivo da anni nella vita politica nonostante la sua giovane età. Affronta oggi il problema dell'immigrazione criticando le scelte del governo. 



Parliamo del terzo articolo del decreto  legge n. 151/2008, ovvero alle misure per fronteggiare l'immigrazione clandestina e allo stanziamento di significative misure per l'ampliamento e la nuova realizzazione di centri di accoglienza e di identificazione. La prima considerazione naturale che mi viene da fare è la seguente: ma se oggi ci troviamo nella condizione di dover realizzare nuovi centri di accoglienza il decreto Maroni sulla sicurezza e soprattutto l'infallibile legge Bossi-Fini non hanno forse fallito? Questa legge 51 è la più plateale sconfessione delle politiche della destra sull'immigrazione, è un clamoroso autogol che, con la strategia del decreto legge che tende a smorzare i tempi di dialogo e discussione, hanno cercato di nascondere all'opinione pubblica ma oggi  è bene prenderne atto. Non è un caso, per quanto i telegiornali devoti al premier lo nascondano mandando in onda servizi su minigonne e rifugiati nelle varie isole di pseudo - famosi, che gli sbarchi di immigrati clandestini stanno continuando, come e più di prima. Ammetteranno prima o poi il fallimento o continueranno a nascondere la testa sotto la sabbia promuovendo decreti legge che vogliono falsamente convincere gli italiani che hanno il polso duro e la situazione sotto controllo? Anche in questo caso il ragionamento contorto che ha ispirato le “misure urgenti” è deleterio e finisce a mio avviso in un vicolo cieco: si continuano a produrre leggi e a stanziare fondi nel nostro Paese quando non si capisce che è nei Paesi da cui arrivano gli immigrati che si deve intervenire. E' lì che servono investimenti, risorse, progetti, strategie da parte del nostro Governo, perché nessun clandestino che muore di fame nella sua terra si farà spaventare da una Bossi-Fini di cui probabilmente non conosce nemmeno il significato o da nuove “misure urgenti” adottate a raffica dal nostro Governo. Chi di noi, nelle drammatiche condizioni in cui vediamo questi immigrati abbandonare il loro Paese, non tenterebbe comunque un ingresso clandestino, in barba a qualunque legge, pur di trovare la sua sopravvivenza e quella dei suoi figli? E' per questo che occorre cambiare non le nostre leggi sul reato di clandestinità, ma le condizioni drammatiche in cui gli immigrati vivono nei loro paesi. E noi come lo facciamo? La risposta, eloquente, sta tutta nel taglio di circa 300 milioni di euro disposto dall'ineffabile Ministro Tremonti per la cooperazione internazionale e gli aiuti ai Paesi poveri, con la riduzione di tali somme allo scandaloso 0,1% del Pil. Provvedimento che parla da solo sulla miopia politica di questo Governo e su cui non intendo aggiungere altro. Voglio invece aggiungere un altro esempio di come questo Governo e soprattutto il Presidente Berlusconi hanno ben concepito l'importanza di aiutare dal proprio interno quei paesi da cui in maggior numero provengono gli immigrati clandestini. Un fatto passato sotto silenzio nei suoi reali contenuti e ovviamente distorto in modo vergognoso dai mezzi mediatici controllati dal nostro premier: mi riferisco agli accordi siglati a settembre con il Colonnello Gheddafi per cercare finalmente di risolvere le nostre responsabilità coloniali nella Libia. Chi è riuscito a vedere qualche telegiornale non ancora controllato dal Presidente Berlusconi ha potuto constatare come i presunti maggiori controlli della polizia libica sulle partenze dei clandestini dalle loro coste sono stati smentiti nei giorni immediatamente successivi all'accordo dai nuovi sbarchi a Lampedusa; questo probabilmente perché la maggior parte dei cospicui fondi governativi previsti per chiudere i conti col nostro passato coloniale, ben 5 miliardi di euro in 25 anni, non verranno indirizzati per supporti strategici e militari alle forze dell'ordine libiche o a strutture scolastiche o sanitarie per il miglioramento della qualità della vita della popolazione, ma come sapete tutti alla realizzazione di infrastrutture e opere di modernizzazione nella Libia. Opere che però saranno realizzate da grandi imprese italiane, magari le stesse che hanno finanziato la campagna elettorale di Berlusconi e che oggi hanno trovato l'atteso ringraziamento del Premier, per giunta indorato da un alone mediatico umanitario. In pratica Berlusconi ha deciso di utilizzare milioni di euro del nostro Stato per far arricchire i suoi amici imprenditori attraverso opere da realizzare in Libia con manodopera che costerà la metà di quello che costerebbe loro in Italia. E con quale vantaggio per il nostro Paese? Con quale strategia per il contrasto all'immigrazione clandestina proveniente dalla Libia? Con quale reale beneficio per il miglioramento delle condizioni di vita dei libici? Niente di niente. Noi nel nostro profondo ci vergogniamo ma sappiamo bene che è questa la concezione di politica internazionale e di immigrazione del centrodestra, che arriva anche a speculare come in Libia sulla povertà della gente senza alcuna soluzione reale e a lungo termine per il drammatico problema dei clandestini. Tanto che poi si trova costretto ad incrementare le risorse per i centri di accoglienza perché il numero di sbarchi clandestini aumenta. Anzi. A dire il vero dal centrodestra alcune soluzioni sembrano essere arrivate: sono le scimmiottesche proposte di Bossi e dei suoi accoliti di bloccare per due anni gli ingressi degli immigrati e far pagare le spese di pronto soccorso e ricovero agli stranieri irregolari, forse per recuperare i soldi spesi nei centri di accoglienza. Proposte inqualificabili che bene ha fatto il Presidente della Repubblica a deprecare e su cui il Popolo delle presunte Libertà sarebbe bene che prendesse adeguatamente le distanze anziché, come avviene ogni volta di fronte a boutade della Lega, sdrammatizzarle e ricondurle a ironici capricci di qualche isolato Ministro.

1 commento:

Scorretto ha detto...

Io mi chiedo come si faccia ad aiutare gli altri quando non si è capaci nemmeno ad aiutare noi stessi...
Non conosco la Bossi-Fini, ma una legge forte in materia di immigrazione è necessaria. Noi abbiamo approvato in votazione popolare un paio d'anni fa delle modifiche restrittive alle leggi sugli stranieri e sull'asilo ed è questa la strada da seguire affinché si possa aiutare chi ne ha realmente bisogno e non la montagna di approfittatori che arrivano dalle nostre parti... Ho un amico di sinistra che lavora in un centro per richiedenti l'asilo e da quando lavora lì si è convinto anche lui che un'immigrazione incontrollata non va bene, perché alla fine per aiutare tutti non si riesce ad aiutare nessuno. Meglio un'immigrazione controllata, meglio aiutare chi si dimostra degno degli aiuti e non chi viene da noi per approfittarsene e basta.