lunedì 13 settembre 2010

Ultime notizie da un paese sconclusionato





Sono molti i punti di interesse dell'attuale situazione politica: la situazione di fini ancora poco chiara in seno al Pdl, i dubbi a sinistra su chi dovrà essere il leader alle prossime elezioni, la mirabolante politica estera del premier.

1) Ma Fini, è uscito o no dal Pdl? Un sonoro e corposo "Boh" è l'unica risposta intelligente a questa domanda. La crisi sembrava irreparabile con le rispettive accuse di slealtà, la scoperta dell'acqua calda dei finiani quando parlano di leggi ad personam, la liberazione dei cani da guardia del premier (leggi: il giornale e libero) e tante altre scaramucce vere o presunte. La sensazione però è quella che tutto sia recuperabile. Il potere Berlusconiano che va ben oltre il semplice dominio politico è troppo affascinante per i mestieranti politici di destra che difficilmente vedono alternative tanto sicure e potenzialmente longeve.
Per quanto riguarda Fini c'é da dire che sta acquistando molto consenso. A destra è la speranza dei moderati stanchi della volgare deriva del Berlusconismo più becero. A sinistra non sono poche le simpatie per chi sta facendo (chissà quanto in maniera disinteressata) opposizione al "Cesare" di turno. La sensazione è quella che Fini sia capace di "morire" comunista se servisse alla sua ascesa. La memoria storica italiana, è risaputo, è molto corta. Gianfranco può approfittare di questo e dimenticare, con buona pace della coerenza, le idee di un tempo e le simpatie fasciste così presto dimenticate. Certo, in un paese che contempla l'esistenza di Capezzone queste sono quisquilie.

2) La sinistra è sempre più simile ad un puzzle. Tanti pezzi, alcuni ormai introvabili (leggi: comunisti). Altri che si incastrano bene tra loro e che permettono di vedere ora una porta, ora una finestra, ora un albero nel nostro sconclusionato puzzle. In rampa di lancio ci sono i più movimentati: l'idv e i grillini. Questi movimenti però conterebbero meno che zero senza i rispettivi "capi": Di Pietro e Grillo. Dietro ai disordini avvenuti ultimamente alla festa del Pd contro schifani sembrano esserci loro. Se non materialmente sicuramente con il loro appoggio, nemmeno troppo velato, assumano un ruolo di mandanti. In questo post vogliamo commentare le parole di Grillo: "La gente è stanca". Magari, diciamo noi. La realtà, purtroppo, non è questa. La gente è ancora saldamente nelle mani del Premier tramite le sue campagne mediatiche. Se si votasse ora, con Fini ancora al soldo del biscione, sarebbe nuovamente una sonora sconfitta per chi si oppone a Berlusconi. Non c'è niente da fare. Per assurdo, questi metodi non democratici dimostrati da parte della sinistra rischiano di fare il gioco della destra. Che sia stato un'incredibile autogol invitare schifani è chiaro ma fare queste dimostrazioni convincono di più i moderati di destra (quelli, per intenderci, più disponibili a non votare più Berlusconi) a rimanere dove sono. Grillo e Di Pietro muovono voti tra chi già è lontano dal premier. Se si vuole protestare contro il presidente del Senato avrebbe più senso fare un porta a porta per spiegare alla gente il senso della protesta: chi è schifani? Perchè non bisognerebbe votarlo? Invece no. Ricordiamo inoltre che anche se è un individuo di dubbia provenienza politica e sociale è comunque la seconda carica della nostra repubblica. Chi vi scrive nutre sempre la speranza di un cambiamento per questa nazione ma se non conquisteremo uno spirito democratico, dopo Berlusconi, ci sarà un altro come lui e gli italiani, impecoroniti, lo seguiranno (leggere a tal proposito un drammatico e tragico articolo di Veneziani sul giornale intitolato "Re Silvio"... da brividi)

3) Terzo punto: i doni di Dio. Sì signori. Il premier ha parlato di doni di Dio. Quale mai può essere simbolo dell'amore di Dio per noi se non il presidente del governo russo (ex presidente della repubblica) Putin? E certo: i 100 giornalisti russi uccisi da quando è al potere ringraziano sentitamente nostro signore per le pallottole e le torture. Inoltre, come dimenticare l'amicizia con il caro colonnello Gheddafi che ci ha "amichevolmente" minacciati: se non dovessimo dargli 5 miliardi di euro nei prossimi anni l'Europa diventerà nera. Che caro amico. Incredibile la capacità di trovare cattive compagnie del premier. Affinità intellettuale? Probabilmente. Di certo, a differenza di quello che dicono i giornali del padrone, non è una cosa di cui andare fieri. Penso che finito il Berlusconismo finiranno anche queste amicizie scomode. Alla faccia di pseudo vantaggi economici. Il denaro sporco di sangue è una vergogna. E dopo tutto, fino ad adesso, tutti sti soldi non si sono neanche visti.

4) concedetemi un altro punto. Una nota di colore, diciamo. Voglio condividere con voi la battuta (spero d'umorismo) di Capezzone su Fini: "Ha tradito i suoi elettori". Eccezionale, un comico nato. Voglio condividere anche un dubbio. Come avrà preso la Santanchè le parole di Gheddafi? L'Islam religione d'Europa. Wow. Avrà prevalso il suo essere razzista e quindi ha rifiutato con sdegno questa proposta o il suo essere schiava e quindi ha sorriso maliziosa all'amico del padrone? Ai posteri l'ardua sentenza.

Vincenzo D'Onofrio