lunedì 8 dicembre 2008

Malaffare




Oggi ci scrive Valerio Pagnotta. L'argomento è il "malaffare" e la richiesta di Veltroni ai segretari regionali del Pd di evitarlo



Veltroni ha detto ai segretari regionali del Pd di far sì che il partito cerchi sempre di stare lontano dal malaffare. Concordo al massimo, ma ritengo che vi siano due tipi di malaffare: uno più evidente, cioè quello che si manifesta sottoforma di criminalità organizzata, l'altro un pò più invisibile che consiste nella logica vera e propria del malaffare che si inserisce nel tessuto sociale, convinto che quel modo di passare porti solo a risultati positivi. E molto spesso questo tipo di logica in politica va avanti quando al posto di confrontarsi liberamente con le persone, si preferisce il metodo clientelare evitando di sprecare tempo e delegando ad "altri" la raccolta dei voti, portandosi in questo modo a contatto con il primo tipo di malaffare. Ebbene ciò che si è detto sopra non è altro che uno dei due modi per ottenere consensi, ossia il clientelismo politico, che si contrappone invece a un metodo più diretto e senza intermediari, che sarebbe il radicamento territoriale, predicato talmente da tanti che gli stessi non lo applicano.
Tutti e due questi modi di fare politica sono confluiti nel Pd, poichè facenti parte della tradizione politica dei due partiti che lo compongono.
Si parla di Questione Morale? la si vorrebbe riesumare? ahi quanto aspro, forte e attuale rimane questo termine di matrice berlingueriana, così tanto che si è dileguato come il radicamento territoriale, e così via via quella tradizione del far politica scomparirà nello scenario italiano, lasciando spazio a qualunquisti, incompetenti e ignoranti che non hanno spina dorsale, litigandosi per la spartizione di poltrone.
Per concludere: non si può pensare di ricambiare la classe dirigente dalla società civile se questa non si forma in un Partito che dovrebbe stabilire i criteri di selezione non in base ad amicizie, bensì a meriti acquisiti in campo politico e sociale e dando una prospettiva di visione della società migliore di quella che abbiamo oggi, bigotta e conservatrice.

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