lunedì 15 dicembre 2008

Diritto di critica




Vincenzo D'Onofrio ci parla di diritto di critica. Questa nazione ne è provvista?



Viene da chiedersi se ha un senso la parola "critica" in Italia. Esiste un diritto di critica? Si può far notare il proprio dissenso? Dando uno sguardo alla politica no. Forse perchè l'opera "paradisiaca e sovrannaturale" del governo non comporta pareri contrari. Si sta operando bene e per questo bisogna aprire il cuore alla gioia, il portafogli per aumentare i consumi e sorridere a questa realtà cosi benevola. Se si fa notare che il portafogli è vuoto e che in questo periodo c'è poco da sorridere si è i soliti indegni comunisti. Personalmente ritengo che il criticare sia una caratteristica peculiare di una democrazia. Il confronto arricchisce la coscienza civile della nazione e fa si che il bene della res pubblica sia l'obiettivo da raggiungere insieme. Purtroppo l'Italia non è matura per questi discorsi. Lo scontro sociale, non solo in politica, è all'ordine del giorno. Non si parla con gli altri perchè sono i nemici, i cattivi, quelli che odiano. Da una parte e dall'altra si fanno lezioni morali all'avversario, si pretende di decidere le alleanze dell'altro, l'aggettivo più delicato per descrivere la parte opposta è indegno. Il governo ha avuto dagli italiani il compito di occuparsi della nazione per 5 anni. Sbaglierebbe però a non ascoltare le opinioni di una parte della popolazione che con il passare del tempo, e per determinati argomenti, potrebbe essere la maggioranza del paese. Inoltre i tempi non permettono lo scontro ad oltranza. Questo però non significa approfittare della situazione e realizzare riforme sbagliate nel modo o nei contenuti. Qui torna in ballo il diritto di critica. Le azioni del governo toccano tutti noi e la voce che vuole far notare l'errore che preso in tempo non è irreparabile deve essere ascoltata e tenuta in considerazione. Evitare lo scontro e diritto di critica sembrano due cose non compatibili, eppure lo sono. Almeno lo sono in paesi con forte senso civico. In paesi non come l'Italia

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Vincenzo daaaaaai....cosa è successo?Litigio con qualche amico?
Se può consolarti,da amica posso dirti che queste sono impressioni che si hanno quando qualcosa crediamo stia andando storto per la nostra visione delle cose;le provano tutti,non è questione di chi governa,può succedere anche in altri campi,anzi succede.
Dipende con chi ti confronti,con chi hai a che fare.
Sinceramente potrei dirti -per fare riferimento al tuo discorso specifico- che anche se io appartengo alla "schiera dei vincitori" ho provato queste stesse sensazioni parecchie volte e in molti contesti e ti dirò..... c'è anche gente che da quando ha scoperto la mia fazione politica mi tratta -proprio ad essere gentili-in "maniera diversa" (per non dire che da amici si sono trasformati in stronzi,ecco)quindi come vedi l'intransigenza non è peculiarità di chi è di destra ma purtroppo cresce ovunque....tutto il mondo è paese come vedi.

Amalia S.

Unknown ha detto...

Naturalmente ho affrontato la questione con un personalissimo punto di vista ma spero di aver fatto capire che il problema esula dall'attuale situazione. Il diritto di critica non può essere univoco naturalmente