sabato 30 gennaio 2010

Craxi, immigrati criminali e lotta ai parrucchini






Nuova analisi in tre punti di Vincenzo D'Onofrio

Punto 1

Un'analisi dei fatti politici di questi giorni non può non partire dalla "edificante" affermazione del nostro premier: "Meno immigrati vuol dire meno forze che vanno ad ingrossare le schiere della criminalità". A questa ennesima e impietosa sciocchezza hanno risposto alcune testate giornalistiche e, soprattutto, la Cei. I dati parlano chiaro: il tasso di criminalità tra stranieri ed italiani e pressoché identico. Certo, se si chiede in giro alla gente l'impressione non sarà quella. Ma sfido a non farsi un'idea sbagliata con l'incredibile lavoro dei TG nazionali impegnati nell'attacco al capro espiatorio: l'immigrato. In Italia è tutta colpa di quei poveri cristi che scappano da una vita terribile in cerca di una speranza. Ma come rispondere a questi dati dell'Istat e della Cei? Un vero problema che ci spiazza. Vuol dire che si cerca di imbrogliare la gente per guadagnare consensi? Ma no! Si cavalca il populismo più bieco per strappare un applauso alla folla ignorante e mediaticamente ipnotizzata? Non ci credo! Ma allora, se non sono gli stranieri, chi ingrossa le schiere della criminalità sempre più forte in Italia (la Mafia è la prima "s.p.a." nella nazione)? Che siano i politici? Il processo breve e soprattutto la nuovissima perla,la legge antipentiti anticipata da La Repubblica, sembra essere una grave prova a carico di questi ultimi. Il mistero continua

Punto 2

Qualche giorno fa mi ha molto divertito (divertimento un po' amaro) un'affermazione di Bill Gates, uno tra gli uomini più ricchi e importanti del mondo, presidente di una fondazione, da lui creata, per la difesa dei diritti delle nazioni più povere e bisognose del mondo. Ha detto di aver messo l'Italia nella "lista della vergogna" (lista con una sola nazione presente) e ha aggiunto: "In Italia si investe più nella lotta alla calvizia che in quella contro la malaria". tutto ciò dovrebbe farci vergognare come dei ladri ma in Italia i ladri non si vergognano più, sono troppo occupati nel gestire le loro campagne elettorali e poi i veri problemi sono altri (vedi punto 1)

Punto 3

Dopo il post di Marco Galice su Craxi, volevo dire anche io due cose su questo personaggio. Il mio però sarà un commento positivo. Parlerò di due suoi mirabili discorsi alla Camera: uno del 3 luglio 1992 e l'altro del 29 Aprile 1993. Riassumendo questi due interventi, oserei dire drammatici dell'ex leader del PSI, esce fuori un'accusa decisa di correità dell'intero Parlamento. Affermò infatti: "Basta con l'ipocrisia! tutti i partiti si servivano delle tangenti per autofinanziarsi, anche quelli che qui dentro fanno i moralisti". Sfidò il parlamento a giurare di non aver utilizzato questo mezzo illegale di finanziamento. Un silenzio ipocrita fu la risposta dei suoi colleghi. Questa orgogliosa accusa di Craxi va ricordata come testimonianza di un malessere delle istituzioni del tempo nella loro totalità. Chi afferma che Craxi sia stato il solo a pagare ha pienamente ragione. Questo però non fa di lui un eroe. Gli errori gli ha compiuti e avrebbe dovuto pagare. Rimangono però coloro che l'hanno fatta franca e che ingiustamente ancora occupano una comoda sedia a Montecitorio o a Palazzo Madama invece che una scomoda sedia a San Vittore o a Rebibbia e che in questi giorni si consultano sull'eventualità di dedicare vie e piazze al buon Bettino che, sulle sue spalle, ha portato le pene di tutti. Io direi di dedicargli il Natale

Vincenzo D'Onofrio

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