lunedì 25 gennaio 2010

Cronache di una simpatica nazione sottosopra




Analisi degli ultimi avvenimenti politici italiani


La situazione politica di questi mesi sta vivendo una fase di bonaccia. Esclusi incidenti con souvenir vari e conseguenti punti recuperati nei sondaggi nulla sta movimentando la vita politica del paese. Il governo ha perso la voglia di snocciolare dati incoraggianti da sbandierare nei vari TG. Neanche i dati dell'inflazione possono essere letti con l'ottica iper-ottimistica del premier in quanto più che un successo economico è lo specchio di una triste e desolante rinuncia al consumo della società. Inoltre gli ultimi dati sulla disoccupazione non possono essere spacciati per un dato positivo e di conseguenza hanno invitato il premier ad eliminare la voce dalla lista "le mirabolanti imprese del governo". In attesa di risolvere l'enigma che attanaglia il paese: la crisi, c'è o non c'è? Ci ritroviamo ad affrontare i quotidiani problemi dovuti ad un mal governo ormai cronico. L'ottimismo raccomandato a trentadue (forse di più?)denti del premier in nome di una crisi passata o addirittura inesistente svanisce con la promessa abiurata di una riduzione delle tasse a causa di una persistente... crisi. Sì, vi capisco. A seguire questa avvincente vicenda viene un gran mal di testa. Ma i dolori sono altri e sono anche tanti. Il governo deve ringraziare l'assidua e fedele opera dei direttori delle testate giornalistiche-televisive che difendono, agli occhi del popolo teledipendente, l'operato apatico dell'esecutivo. In questo momento nemmeno un'estemporanea e brillante dichiarazione di Brunetta su chissà quale fantasmagorico risultato del suo leggendario operato potrebbe aiutare la maggioranza. Nemmeno una gioiosa promessa del premier provocherebbe palpiti di cuori, al massimo un'attenta visione dei cronometri alla ricerca del nuovo record mondiale nelle smentite con il marchio di fabbrica "sono stato frainteso", "non ho mai detto una cosa del genere" "comunista!" (cosi, gratis. Tanto per gradire). Visto, quindi, questo momento di debolezza potrebbe essere il momento di un serio attacco politico al governo. Forse è il caso di mettere in guardia la popolazione sulla deriva politica della destra. Sarebbe forse il momento di proporre al paese un'opposizione con un'idea seria di governo per risollevare le sorti di questo paese sfortunato....pensandoci no, non è il caso. Almeno cosi sembra guardando quei simpatici zuzzurelloni del PD. Sembra che facciano tutt'altro. Forse la loro intenzione è quella di restare sempre lì, a non contare niente (avrei usato la parola opposizione ma ho avuto paura di turbare la sensibilità dei lettori mettendola subito dopo la sigla PD). Forse neanche sanno che per governare un paese ci vogliono idee, progetti di governo o almeno bisogna far finta di avere tutto ciò (un po' come i loro rivali) ma neanche quello, non fanno nemmeno quello. Ciò che è sicuro è che non sanno che il loro operato dovrebbe (dovrebbe!) essere diretto a migliorare le condizioni del popolo e il loro fine ultimo dovrebbe essere quello di servire la nazione. Invece sono troppo occupati a giocare, come fosse un gioco da tavolo,sulle poltrone e sulle candidature. La faccenda delle elezioni in Puglia ne è l'emblema. Ad un governatore che ha governato bene e che è sempre stato vicino ai suoi concittadini (l'incredibile successo ottenuto alle primarie ne è la conferma) hanno contrapposto un uomo che ha il pregio (spero per lui non l'unico) di piacere all'Udc. Questo tipo di mentalità allontana questo partito ( o masnada di saltimbanchi della politica) dalla gente che ormai non ha fiducia nei mezzi del Pd. Che dire? Aspettiamo l'illuminazione dei dirigenti di questo partito? Aspettiamo un passo indietro da chi ormai non ha nulla da offrire e si è giocato ogni credibilità politica? Be aspettiamo, ma intanto mettetevi comodi che c'è tempo.

Vincenzo D'Onofrio

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