giovedì 13 maggio 2010

Le garanzie difensive non sono uguali per tutti



Nuovo articolo di Vincenzo D'Onofrio


Mi ha fatto molto riflettere l'affermazione dell'ormai ex ministro Scajola sulla procura di Perugia che vorrebbe interrogarlo: "Non ci sono le garanzie difensive". Ma cosa significa? Davvero, non riesco a trovare il senso a questa dichiarazione. Da buon rappresentante della casta, Scajola, si ritiene al di sopra delle normali regole democratiche a cui ogni persona dovrebbe sottostare. Cosa deve dire quindi il povero Stefano Gugliotta, malmenato ingiustamente dalle forze dell'ordine di Roma? Le sue garanzie difensive dove erano? L'onorevole Vito del Pdl per cercare di difendere le forze dell'ordine ha cacciato fuori il passato penale del ragazzo. Tentativo ridicolo visto che se dovessimo considerare il passato, ad esempio, di Scajola ci sarebbe da ridere e in più i dati che ha esposto sono falsi. Denunciato in passato, Gugliotta ha subito un processo per furto (presunto furto di un cellulare di un compagno di classe alle superiori) risultando poi innocente. Sottolineerei che lui almeno si è fatto processare a differenza di qualcuno che l'onorevole Vito conosce bene. Inoltre gli hanno tolto la patente qualche anno fa. Questo costituisce una prova contro di lui? Direi proprio di no. Detto questo, quindi, il sentire le dichiarazioni di Scajola fa venire il voltastomaco. Se leggiamo queste frasi alla luce dei vari provvedimenti che questo governo cerca di compiere o che ha già trasformato in legge, vedi ad esempio il legittimo impedimento e la legge sulle intercettazioni, si capisce come questa classe dirigente voglia ergersi sopra le persone comuni sorvolando le normali regole democratiche e civili. Questo perché sarà così più facile sfruttare la propria posizione di potere per delinquere. I casi di questi giorni ne sono la prova (vedi caso Anemone). Spetta ai cittadini capacitarsi del danno che questa classe dirigente, inoperosa e criminale, fa nei loro confronti per seguire i guadagni più abietti e sleali senza ritegno alcuno per la cosa comune e per il bene della nazione.

Vincenzo D'Onofrio

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