martedì 5 luglio 2011
Sinistra moderna
E' appena finita una fase positiva per i movimenti di sinistra. dopo le vittorie nelle amministrative e ai referendum questo è un periodo dove si dovrebbe premere sull'acceleratore e, tramite un'opposizione efficace e autorevole, dimostrare di essere una alternativa credibile al berlusconismo. Dovrebbe, appunto. Il taffazzismo insito nella sinistra non può cancellarsi con un paio di vittorie, per quanto nette siano. Di Pietro, non curandosi del partito colabrodo che ha alle spalle e che potrebbe non reggere il peso delle sue mosse politiche facendolo cadere, prova a spiazzare tutti dimostrando di essere uno statista e non un "contro-berlusconi". A mio parere non ci sta riuscendo. Non è ammorbidendo le proprie posizioni per far gola sui centristi che dimostri di valere qualcosa. I voti che prendi da una parte li perdi poi da quelli che ti hanno sempre votato per un motivo. Inoltre l'attacco ad un alleato come Vendola è stato davvero fastidioso. Vendola, invece, sembra quello che pratica politiche "mancine". Ha esperienze di governo ancorché regionale, una dialettica che colpisce e la voglia di fare del nuovo (nonostante lui non sia un novizio, sia chiaro). Un aspetto negativo potrebbe essere il cadere spesso in frasi che ricordano il suo passato comunista. sì ad una sinistra nuova aperta alle lotte civili, al buon governo per tutti i cittadini e all'uguaglianza ma delle posizioni intransigenti e spesso inutili e autoreferenziali alla Ferrero non sappiamo che farcene. Il Pd, nota dolente. Non abbiamo niente da ridire sulle strategie politiche: non ce ne sono. dovremmo valutare ogni singolo componente quindi provocandoci numerosi e continui pianti. Valutiamo solo il più tragico. D'Alema: il baffetto sta premendo all'impazzata per l'alleanza con il centro. La gente premia un'allenaza di sinistra facendo vedere che ce la si può fare e lui, coerente con la sua storia, contraddice la nazione (o entrando a far parte di quella parte sbagliata) e si getta a capofitto in una situazione perdente. Abbiamo già avuto cocenti dimostrazioni nel passato: gente come Casini non può stare con gente come Vendola. Secondo me neanche nello stesso bar per un caffè. Forse è volere di Massimo non far governare mai la sinistra. tutto filerebbe a quel punto. La sinistra, con questa divisione, vincerebbe attualmente. Non bastano, però, i freddi numeri. Servono gli attributi, le idee, la politica. I tempi e la situazione della nazione richiedono la nascita di una nuova sinistra moderna. Una sinistra che rifiuti i privilegi del passato, magari dando vita al turn-over auspicato da movimenti extraparlamentari autoimponendosi il limite delle due legislature. Una sinistra attenta e intransigente sui diritti civili di qualsiasi sorta, promotrice di politiche sociali e antilobbistiche. Lontana dai retaggi comunisti del passato ma ugualmente forte nella difesa dell'uguaglianza e del riformismo. Aperta al socialismo (in senso lata e non stretto, si intende) nella maniera più forte e autorevole possibile. In Italia, ogni esperienza politica, di destra e di sinistra, è stata fallimentare. la gente ormai non ne può più complice la deriva sociale, morale e politica del berlusconismo. Se la sinistra cambia, vince. A mani basse. Ma è ancora valido il vaticinio di Morettiana memoria: "con questi leader non vinceremo mai". si cambi quindi e si vinca.
Vincenzo D'Onofrio
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