mercoledì 27 ottobre 2010

Lo straniero, il condannato e il povero martire aggredito



In questo report non possiamo non iniziare da un tema che abbiamo a cuore: l'immigrazione. Dati di questi giorni annunciano che gli immigrati regolari nel nostro paese sono quasi cinque milioni ma di grande interesse sono i dati economici. L'apporto degli stranieri al nostro pil è enorme: 11.1%. Il 10% degli occupati in Italia non sono italiani e inoltre l'INPS vede arrivare nelle proprie casse 7 miliardi di euro. Ben 1 miliardo di questi è regalato al fisco perchè è un surplus ai servizi relegati agli immigrati che versano tale cifra. Gli irregolari non superano la soglia dei 700 mila individui a differenza della "percezione" causata dai media a loro ostili. Rimangono, infatti, un buon capo espiatorio per quella parte politica in continua ricerca di scuse al proprio insucesso economico e politico. L'immigrazione, dal punto di vista anagrafico ed economico, è una benedizione per questa nazione. I motivi dei tanti problemi sono da ricercare altrove. Ps troverete italiani, statene certi.


Tareq Aziz condannato a morte. questa è la sentenza della corte suprema irachena. Partendo dal pressuposto che tutti siamo consapevoli di quanto fosse sanguinario il regime di cui faceva parte, esponiamo, comunque, il nostro dissenso. Le ragioni sono tante: innanzitutto l'intimo odio e orrore che chi vi scrive ha della pena di morte. Ciò vale per i dittatori e per i singoli individui. Inoltre Aziz era sicuramente il volto moderato dell'Iraq di Saddam Hussein. questa sentenza non fa altro che confermare quel senso di vendetta e non di giustizia che i nuovi dirigenti iracheni sembrano dare al proprio paese. Nessuno perdonerà Hussein ma come dimenticare l'atteggiamento del giudice che niente aveva di "terzo" e poi l'oscena e vergognosa esecuzione dove nell'ultimo istante di vita del dittatore si sono viste scene di dileggio e di imprecazione. L'idea è che ad un regime disumano sia succeduto un altro non certo democratico e civile. Forse questo ha le amicizie giuste e la mano larga con i pozzi di petrolio all'interno dei propri confini. Chissà 


Ultimo punto: l'aggressione a Capezzone. Io sono sempre stato molto acceso nelle critiche a questo indegno personaggio. Critico, però, il vile gesto di questo sconosciuto svanito tra le tenebre della notte come uno spirito cattivo nel sempre poco frequentato centro romano inseguito dagli sguardi impietriti dei parlamentari del pdl. sia chiaro però, non critico il gesto per Capezzone a cui vanno i miei auguri per una pronta guarigione sicuro che non abbia subito troppi danni vista la già grave situazione. Critico il gesto perchè va a creare un senso di "martirio" per questi personaggi (vedi "l'attentato" al direttore di libero) che meriterebbero solo tanta indifferenza o, al massimo, di essere aggrediti dal peso delle idee che il loro schiavismo intellettuale non può reggere. Detto questo rinnovo i miei auguri


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